Il Virus del Nilo è diventato dagli anni 2000 un problema di Sanità Pubblica in Italia e in Europa, aumentando così il livello di attenzione e di sorveglianza nei confronti delle infezioni. Tuttavia la varietà dei sintomi e delle presentazioni cliniche rende difficile stimare con precisione l’impatto della malattia.
La malattia da Virus West Nile
È una malattia acuta virale, provocata da un virus del genere Flavivirus di cui fanno parte molti virus che provocano encefalite. Tale virus è suddiviso in 2 ceppi e gli unici patogeni per l’uomo sono quelli del ceppo 1. Si trasmette attraverso la puntura di una zanzara vettore e dopo 1-2 giorni se ne riscontrano tracce nel sangue. Il preciso meccanismo con cui il Virus del Nilo penetra nell’organismo non è ancora chiaro, ma gli studi si concentrano su un aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica.
Per trattare prontamente la malattia si fa riferimento alle linee guida del Centro per la Prevenzione e Controllo (CDC) di Atlanta, che suddivide l’infezione in febbre del Nilo Occidentale e malattia neuro-invasiva.
I sintomi della Febbre del Nilo
Nel primo caso la sintomatologia è definita da febbre alta (> 38°C), cefalea, astenia (sensazione di esaurimento fisico), occasionalmente da ingrossamento dei linfonodi ed eruzioni cutanee non pruriginose. La durata è di circa una settimana, il tempo che serve all’organismo per produrre e diffondere gli anticorpi neutralizzanti
I sintomi della forma Neuro-Invasiva
La forma neuro-invasiva della malattia da Virus del Nilo si diffonde molto più frequentemente negli anziani e nei pazienti immunodepressi o affetti da patologie croniche. Per far scattare l’allarme, oltre alla febbre alta, nel paziente al momento della visita medica devono essere accertati diversi sintomi:
- Disorientamento e alterazione acuta dello stato di coscienza
- Alterazioni neurologiche centrali o periferiche (ad es: paralisi, deficit di sensibilità, risposta anormale dei riflessi)
- Aumentata concentrazione di globuli bianchi nel liquor (pleiocitosi liquorale) accompagnata da sintomi come cefalea e rigidità nucale
Risonanza magnetica di un encefalite virale

Età e manifestazioni cliniche
Dagli studi di sorveglianza è emerso come le forme neuro-invasive colpiscano in modo diverso le differenti fasce d’età. L’encefalite riguarda maggiormente i pazienti con età superiore ai 60 anni, la paralisi flaccida acuta la fascia compresa tra 50 e 59 anni, la meningite i soggetti tra i 40 e 49 anni.
Per quanto riguarda i bambini (età inferiore ai 18 anni) è stato confermato che la frequenza di forme neuro-invasive è più bassa rispetto agli adulti, presentando un decorso più lieve.
Fattori di rischio
I fattori di rischio sono tutti correlati a preesistenti patologie. In particolare l’encefalite da Virus del Nilo si manifesta maggiormente nei soggetti immunosoppressi, sottoposti a trapianto d’organo o affetti da malattie autoimmuni. Il rischio si aggrava nei pazienti con storia di alcolismo.
Contribuiscono anche malattie croniche come insufficienza renale, diabete, ipertensione, e cardiopatie.
Fonti:
- “West Nile disease: review of clinical features and risk factors associeated with severe disease” P. Salcuni, C. Rizzo (2011)
- “West Nile Virus: Guidelines for Surveillance, Prevention and Control” Centres for Disease Control and Prevention (2013)
- EpiCentro: Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica